L’inizio di una lunga alleanza tra Francia e Medio Oriente

François 1er e Soliman concludono nel XVI secolo uno storico accordo, uno dei primi attraverso il Mediterraneo tra un re cristiano e un sovrano musulmano. Questo accordo, se è stato motivato principalmente da ragioni politiche, è stato il punto di partenza dei rapporti privilegiati tra la Francia e il Medio Oriente, nel corso della sua storia.

Le origini dell’accordo

Il sultano Solimano il Magnifico simboleggiava a quel tempo il potere e l’influenza dell’Impero Ottomano che dominava il Mediterraneo dalle coste del Nord Africa fino alle coste del Mar Nero. Nel 1522, Soliman prese l’isola di Rodi dai Cavalieri di San Giovanni di Gerusalemme e incrementò così il suo dominio.

François 1er è sul trono di Francia dal 1515. Il suo principale avversario è Carlo V, imperatore del Sacro Impero germanico, che cerca di estendere il suo regno nei Balcani e nel Mediterraneo. È anche per proteggersi dall’esercito imperiale che François 1er costruì il castello d’If nel porto di Marsiglia. Nel 1525, François 1er subì una grave sconfitta contro il suo rivale nella battaglia di Pavia: indebolito e sostenitore di una certa « realpolitik », si rivolse quindi al potere ottomano per contrastare il suo avversario.

La sublime porta di Istanbul

I due sovrani concludono un accordo, che segna un capovolgimento del precedente sistema di alleanze, improntato a una logica di contrapposizione. Nel 1536 fu concluso un secondo accordo tra le due potenze, chiamato « capitolazioni ». L’ambasciata inviata dal re di Francia Jean de la Forest passa per Costantinopoli sotto la porta chiamata dagli Ottomani « la porta alta » o « nobile », che diventa in lingua diplomatica francese la « Sublime Porta ».

Questo trattato offre alla Francia un diritto di rappresentanza permanente presso l’ambasciata e il consolato, nonché vantaggi commerciali, in particolare garanzie riguardanti la sicurezza delle merci e delle persone e un quasi monopolio sul commercio con l’Oriente. Le navi straniere sono autorizzate a commerciare con la Turchia ma sotto bandiera francese e dopo il pagamento delle tasse. Le “Capitulazioni” furono rinnovate nel 1604 e mantenute fino alla nascita della Repubblica di Turchia nel 1923.

La protezione dei cristiani orientali

Questa prima alleanza tra un sovrano cristiano e un sovrano musulmano è definita empia in Occidente e sconvolge buona parte dei cristiani. Per meglio legittimare questi accordi, Francesco I ottenne dal sultano il diritto di proteggere i cristiani in Terra Santa: i francesi potevano liberamente praticare la loro religione nell’impero ottomano e avevano la custodia dei luoghi santi. Man mano che venivano rinnovati, il protettorato di Francia fu esteso a tutti i cristiani dell’Impero legati a Roma. Questa legge costituirà lo strumento dell’influenza francese in Medio Oriente. Queste capitolazioni avranno un impatto su diversi eventi storici come la « lite dei monaci » per la custodia dei luoghi santi, l’inizio della guerra di Crimea.

Su una doppia pagina del nome Süleyman dal Museo Topkapi – Flotta ottomana che sverna nel porto di Tolone nel 1543.

Un’alleanza che porta incontri

In linea con questo accordo, Marsiglia accoglierà nel 1543¸ con lode, il corsaro Barbarossa alleato del sultano ottomano. La città di Tolone fu messa a disposizione per diversi mesi dei corsari musulmani di Algeri e la cattedrale di Sainte Marie Majeure fu addirittura trasformata in moschea. Un osservatore riferisce: « Per immaginare Tolone, bisogna immaginarsi a Costantinopoli, ognuno facendo il suo lavoro e facendo merci turche con grande polizia e giustizia ». Nel 1548 un’ambasciata francese soggiornò in Medio Oriente, in particolare ad Aleppo, con la partecipazione di studiosi e dei primi orientalisti, in uno spirito politico e umanista. Questa ambasciata ha poi proseguito il suo viaggio verso la Terra Santa dove è stata accolta in pompa magna.

La presenza francese a Gerusalemme per lungo tempo sotto la dominazione ottomana è l’erede di questi rapporti privilegiati. Lo testimonia il ruolo del console francese a Gerusalemme, che deve in particolare garantire la tutela delle comunità religiose, in particolare 40 congregazioni e 300 religiosi. Il Console francese è l’unico diplomatico a Gerusalemme che inaugura il suo incarico con un ingresso solenne al Santo Sepolcro, in divisa, preceduto da due kawas, guardie in livrea di giannizzeri con sciabola e bastone da cerimonia. Fu accolto lì da un padre francescano francese. Un Te Deum è poi risuonato nella Basilica di Sant’Anna, uno dei domini francesi a Gerusalemme.

Un luogo di Istanbul incarna questo rapporto speciale, quello del Palais de France, che ospita la residenza del consolato francese. Acquistato alla fine del XVI secolo, è uno dei più antichi siti diplomatici francesi all’estero. In particolare ospiterà la scuola per giovani di lingue creata da Colbert per formare futuri interpreti nelle lingue del Levante. La Chiesa di San Luigi dei Francesi vi fu eretta dopo l’autorizzazione del Sultano nel 1673. Prestigiosi licei francofoni come il liceo Galataseray, che riuniva studenti di diverse fedi, testimoniano anche questi legami culturali secolari .

C.D.