« Voglio abituare tutti gli abitanti, cristiani, musulmani, ebrei e idolatri, a guardarmi come loro fratello, il fratello universale » Charles de Foucauld

Alcuni brani della meditazione del cardinale Aveline durante la veglia di preghiera per la canonizzazione di Charles de Foucauld, il 14 maggio 2022

“Seguire Cristo è avvicinarsi al posto più basso in tutte le cose, perché è lì che si è più vicini a Lui. C’è una chiamata per la nostra Chiesa oggi. È attraversando la porta del servizio ai poveri che abbiamo la migliore possibilità di trovare la strada per la sequela di Cristo. »

“Fu contemplando Gesù a Betania che Carlo capì l’importanza della fratellanza. Una fraternità capace di ricevere dagli altri qualcosa del dono di Dio. Come Gesù e Maria Maddalena.

E come Charles imparerà a ricevere da Dassine il latte di capra che gli ha salvato la vita a Tamanrasset quando lì è quasi morto. Come aveva ricevuto dai musulmani marocchini, la cui preghiera lo aveva colpito, qualcosa del dono di Dio che lo riportava alla fede. C’è qui una chiamata per la nostra Chiesa: imparare ad accogliere e vivere la missione in spirito di dialogo, di fiducia, senza timore di testimoniare Cristo ma senza trascurare il dono di Dio che, mediante il suo Spirito, è « presente e operante non solo nelle persone, ma anche nelle società, nelle culture, nella storia e nelle religioni» (Giovanni Paolo II, Redemptoris missio, 28). »

«Abitare la Parola, amare con tutto il cuore imitando il Sacro Cuore, adorare il Signore, celebrare l’Eucaristia come primo e fondamentale dei gesti missionari: questo è il cammino dei discepoli che ci indica Carlo . E questo percorso non viene valutato in termini di efficienza, curva di crescita o numero di conversioni, come su una tavola da caccia. Perché la fecondità della missione ha come matrice il mistero pasquale. È l’opera di Dio alla quale ci è chiesto, per grazia e non per merito, di cooperare. »

« Se è vero che la cattolicità non è uno status o un privilegio per la Chiesa, ma piuttosto una vocazione e un compito da realizzare, allora Charles de Foucauld avrà offerto alla nostra Chiesa una migliore comprensione di questa vocazione alla cattolicità. : come a Nazareth, una cattolicità all’ultimo posto, con i poveri e per i poveri; come a Betania, una cattolicità di fraternità, che sa dare e ricevere, annunciare e dialogare, sperare per tutti e pregare Dio incessantemente perché “tutti gli uomini vadano in paradiso”; come nel Getsemani, una cattolicità di abbandono, di rinuncia alle nostre ambizioni di efficienza per accogliere, da qualunque parte provenga, il dono di Dio, per accogliere, purificare, assumere e imparare a cooperare con lo Spirito affinché un giorno, il Padre potrà ricapitolare tutto sotto un unico capo, Cristo, le cose del cielo e quelle della terra.

C.D.