Albania, Slovenia, Croazia, Bosnia, Serbia, Kosovo, Montenegro, Macedonia.
Pola, Fiume, Spalato, Dubrovnik, Sarajevo, Tirana, Belgrado, Skopje, Pristina, Podgorica…
Sulle sue montagne, gli imperi si sgretolarono e i confini continuarono a spostarsi. Il risultato è un mosaico dai mille ponti che non si può attraversare senza chiedersi cosa lascia sulla terra la violenza dei potenti. Ogni generazione di vicini impara di nuovo ad andare d’accordo, restia a lasciare al più forte il privilegio della storia. Impossibile in questo luogo mantenere il motto reale che fede e legge sono una cosa sola. In questi paesi tutto è imperiale o etnico, ma mai per molto tempo. Una battaglia e tutto è sottosopra.